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Capoeira nella sede di San Carlo

Nuovo anno accademico e si riparte ancora più entusiasti, visto la pausa data dell’emergenza sanitaria.

Ripartiamo da una nuova sede che offre spazi più ampi per praticare la Capoeira Angola, ancora più in libertà e in sicurezza.

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Ripartiamo

Reduci dagli eventi dell’anno in corso, ripartiamo con una marcia in più e consapevoli di dover attuare nuove regole in tutta sicurezza.

Da ottobre 2020, ripartono i corsi di Capoeira Angola con l’associazione Pernambuco, seguendo le nuove normative dettate dal decreto, ma senza paura.

Praticheremo la Capoeira rispettando le distanze di sicurezza, all’interno dello spogliatoio vi preghiamo di usare la mascherina e obbligatorio avere un paio di scarpe da ginnastica pulite e utilizzate solo all’interno della palestra. Vi ringraziamo per la collaborazione.

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Curiosità sulla Capoeira

Il 26 novembre 2014 la Roda di Capoeira viene proclamata patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO.

In Italia, a partire dagli anni ottanta, la Capoeira ha visto la nascita di molti gruppi, molti dei quali ancora attivi su tutto il territorio nazionale.
La capoeira è divisa in diversi stili: la Capoeira primitiva, la Capoeira Angola, la Capoeira Regional, la Capoeira Estilizada, la Capoeira Contemporanea. Mentre nel resto del Brasile continuarono a praticare la capoeira che conoscevano, a Bahia nacquero due stili: negli anni trenta Mestre Bimba aprì la sua palestra di capoeira come attività culturale (la sua Académia si chiamava “Centro de Cultura Fisica e Regional Baiana”), perciò la sua capoeira fu denominata “Regional” ed ebbe un ruolo centrale nel processo di integrazione di questa disciplina nella società brasiliana, accettando nella sua scuola soltanto lavoratori (poveri, neri) e studenti (nella maggioranza bianchi): tecnicamente, senza snaturare la capoeira adottò alcune tecniche derivate dal “Batuque” e da altre arti marziali per restituire alla capoeira la sua valenza di lotta, persa nel tempo in favore di valori puramente folcloristici, ed introdusse un metodo di insegnamento sistematico con 8 sequenze. Nella sua scuola si enfatizza la verticalità e l’oggettività del jogo, integrando anche l’aspetto musicale con l’introduzione di nuovi toques appositamente creati per ogni situazione.